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TAS alto e VES: quando lo streptococco preoccupa davvero?

Titolo antistreptolisinico alto: significa streptococco in atto?

Il TAS (Titolo Anti-Streptolisinico) misura la produzione di anticorpi contro la streptolisina, una tossina batterica prodotta dal famoso (e per alcuni temibile) Streptococco Beta Emolitico di gruppo A (SBEA), un batterio responsabile nel bambino soprattutto di tonsilliti e talora della scarlattina. Molto meno spesso coinvolto invece in infezioni di altri distretti (cute, orecchio, polmoni o tessuti molli) o infezioni del neonato..

Ma avere il TAS elevato in età pediatrica (cioè superiore a 200 UI) non sempre significa per fortuna avere un’infezione da streptococco in atto.

Il TAS alto, infatti, ci informa semplicemente che il bambino ha avuto un contatto con uno streptococco nell’ultimo anno, ma non ci dice precisamente quando: un mese prima? forse due? un anno prima?

La lenta normalizzazione del TAS: le 4 fasi

Quando un bambino contrae lo streptococco di gruppo A e produce anticorpi, il TAS resta elevato per molti mesi anche dopo guarigione dell’infezione (talora per 1 anno intero!).

Il TAS elevato appena ritirato dal laboratorio analisi per il mio bambino potrebbe dunque ricadere in una qualsiasi delle 4 fasi di seguito descritte. E badate bene che solo nella prima e nell’ultima fase dell’elenco esso è suggestivo di streptococco in atto:

  • Fase 1 – Aumento del TAS
    • durante infezione da streptococco beta emolitico di gruppo A (SBEA) il TAS inizia ad aumentare 1-2 settimane dopo l’infezione e raggiunge il picco tra i 20 e i 45 giorni superando anche 1000 UI di valore
  • Fase 2 – Stabilizzazione ed oscillante e lenta discesa del TAS
    • dopo la guarigione dell’infezione. In questa lunga fase il TAS inizia a scendere gradualmente nel corso dei mesi, delineando capricciose oscillazioni prive di significato patologico su valori il più delle volte compresi tra 400-800 UI ( solitamente inferiori a 1000 UI)
  • Fase 3 – Normalizzazione del TAS dopo 1 anno dall’infezione
    • la completa normalizzazione (ovvero TAS inferiore a 200 UI) può avvenire addirittura in 6-12 mesi, a meno che non si verifichino nuove infezioni
  • Fase 4 – Reinfezione e nuova elevazione del TAS
    • tra fratelli o a scuola, i bambini si passano e ripassano spesso lo SBEA a mo’ di ping-pong. In caso di reinfezione il TAS si alza di nuovo in maniera importante: un secondo incontro con lo streptococco di gruppo A provoca infatti quella che si chiama risposta anamnestica allo SBEA con picchi di TAS talora anche oltre 1500-2000 UI.

In aggiunta va precisato che anche altri tipo di streptococco (non associati alle temibili complicazioni reumatiche dello SBEA di seguito descritte) possono talora far elevare il TAS: parliamo degli streptococchi di gruppo B, C, F e G.

Tirando le somme, dunque, un singolo valore TAS superiore a 200 UI non deve allarmare senza prima aver sentito il parere del pediatra. Il più delle volte si tratta infatti di valori di TAS nella fase 2 sopra descritta che dipende da infezioni precedenti da SBEA già guarite o talora dal contatto con gli altri tipi di streptococco meno temibili sopra citati.

Quando il TAS alto indica infezione da SBEA?

Un’elevazione del TAS diventa invece suggestiva di infezione da SBEA quando vanno a sommarsi tra loro i seguenti fattori:

  • segni clinici di tonsillite o segni di scarlattina in atto (o meno spesso infezioni cutanee, di muscoli/tessuti molli)
  • riscontro di tampone faringeo positivo per SBEA (o tamponi cutanei o locoregionali positivi, nei casi degli altri tipi di infezioni da SBEA più rare)

In questi casi il TAS tende ad elevarsi progressivamente nel corso delle settimane (superando spesso 1000 UI o anche 1500-2000 UI se trattasi di reinfezione) ed il tutto è suggestivo di infezione streptococcica in atto ed è necessario procedere a terapia antibiotica eradicante.

Terapia dello streptococco nel bambino

Quale antibiotico? Per 10 giorni? Oppure per 5 giorni? Le attuali linee guida suggeriscono l’amoxicillina per via orale per 10 giorni come prima scelta (es: Zimox, Amoxina etc) alla dose di 50 mg/kg in 2-3 somministrazioni.

Quindi tranquilli bambini! Niente più iniezioni per lo streptococco! Pur se Troisi ci raccontava simpaticamente a teatro delle “iniezioni di penicillina fatte dalla sua nonna” (che però sbagliava puntualmente la mira facendosele nel dito!), attualmente la penicillina per via iniettiva è in disuso per il trattamento dello streptococco.

Purtroppo però Troisi, dopo aver contratto lo streptococco a 12 anni, contrasse la febbre reumatica, temibile complicazione di questa infezione che compromise irrimediabilmente la sua salute cardiaca portandocelo via a soli 41 anni (vedi avanti in Complicanze reumatiche dello SBEA).

Con quanta urgenza iniziare la terapia antibiotica? Per ridurre il rischio di complicanze essa andrebbe avviata entro 9 giorni dall’infezione. E’ dimostrato infatti che il rischio di complicazioni reumatiche da streptococco in individui predisposti (vedi avanti) aumenta qualora la terapia venga iniziata dopo i 9 giorni.

Una valida alternativa finalizzata a ridurre il numero di giorni di terapia (però più costosa!) ed utile quindi per i bambini più capricciosetti non riescano a completare tutti i 10 giorni di terapia, prevede l’utilizzo di cefalosporine per la durata di 5 giorni come ad esempio:

  • cefaclor (40-50 mg/kg in 2 dosi – es: Panacef…)
  • cefuroxime (20-30 mg/kg in 2 dosi – es: Oraxim, Zinnat…)
  • cefprozil (15-20 mg/kg in 2 dosi – es: Cronocef…)

L’utilizzo di associazioni amoxicillina + acido clavulanico (es: Augmentin, Neoduplamox, Stemox) non è raccomandato dalle linee guida: è un vero peccato selezionare ceppi batterici resistenti all’amoxi/clavulanico laddove la semplice amoxicillina è più che sufficiente!

La terapia antibiotica eradicante funziona sempre?

Assolutamente no. Si stima che circa il 15-20% dei bambini risultino ancora positivi al tampone dopo la terapia nonostante mal di gola e rossore siano passati. Questi bambini vengono catalogati come portatori sani di cui adesso parliamo.

E’ anche possibile che fossero portatori di SBEA ben prima di ammalarsi di tonsillite: magari l’attuale tonsillite è dovuta a un virus subentrato in un portatore sano di SBEA. Ma come distinguerli in questo caso?

Di fatto al primo riscontro di streptococco in bambino con tonsillite conviene fare il trattamento antibiotico. La diagnosi di portatore sano la si potrà fare solo a posteriori qualora il tampone risulti ancora positivo nonostante il corretto trattamento.

Ma capiamo meglio che vuol dire essere un bambino portatore sano di streptococco...

Portatore sano di streptococco in età pediatrica

In alcuni individui lo streptococco piuttosto che dare complicanze diventa invece sorprendentemente buono e “amichevole”. Esso smette di assumere caratteri di generare infiammazione e diviene “educato commensale” della flora batterica faringea, trasformando il soggetto in un portatore sano.

Perché tale biodiversità? Perché Massimo Troisi ci ha rimesso il cuore per una febbre reumatica successiva ad uno streptococco contratto a 12 anni, mentre il 30% circa dei bambini diventa invece portatore sano di SBEA senza trarne alcun danno?

I motivi risiedono nella biodiversità del sistema immunitario. E sono gli stessi motivi per cui circa il 20% degli adolescenti è, ad esempio, portatore nasofaringeo di meningococco (altro temibile batterio!), senza che quest’ultimi migri e dia loro meningite, mentre in circa 200 italiani l’anno il meningococco migra in meningi e/o circolo ematico creando disastri.

Se sei interessato anche a questo argomento dopo aver finito questo articolo, leggi anche: Meningite, contagio e vaccino antimeningococco

Se ci ritroviamo dunque di fronte a un bambino che ha il solo tampone faringeo positivo ma senza sintomi di tonsillite da SBEA (mal di gola, rossore dell’ugola, petecchie al palato) egli potrebbe essere un portatore sano di streptococco: lo streptococco è diventato parte della sua normale flora batterica faringea entrando in equilibrio con gli altri batteri che la compongono.

Il portatore sano può però trasmettere lo streptococco ad altri. Teleologicamente parlando, lo streptococco è “furbo”: non ci invade tutti, ma preferisce utilizzare alcuni di noi senza attaccarci, per poter viaggiare e diffondersi nel maggior numero di individui.

Com’è il TAS nei portatori sani di streptococco?

Nei portatori sani di streptococco il TAS è negativo. In questa situazione, infatti, il sistema immunitario e lo streptococco firmano tra loro una sorta di “armistizio di pace” e quindi la produzione di anticorpi si riduce.

Accade però che alcuni bambini siano diventati portatori sani faringei da poco tempo e quindi hanno ancora il TAS un po’ mosso: in pratica hanno avuto magari un vero e proprio recente tentativo di invasione (infezione) da parte dello streptococco qualche mese prima.

Il loro sistema immunitario ha così reagito elevando il TAS e bastonando il batterio “ammansendolo”. Il batterio si è così amalgamato nel contesto della flora faringea. Ecco che la produzione di anticorpi si riduce e il TAS inizia a scendere negativizzandosi in 6-12 mesi come sopra descritto.

Se dunque un portatore sano dosa il TAS a breve tempo da un’infezione potrebbe trovarlo ancora un po’ mosso. Se lo dosa dopo molti mesi o anni, lo troverà invece negativo.

Ancora una volta emerge dunque quanto sia stupido allarmarsi per un singolo valore di TAS modicamente mosso (per “modicamente” intendo inferiore a 800-1000 UI)

Pur in presenza di tampone faringeo positivo, il TAS dunque risulta:

  • indicativo di infezione in atto solo se ne viene documentato un rialzo su almeno 2 misurazioni
  • se è su valori tra 400-800 UI in assenza di segni e sintomi di infezione potrebbe essere un portatore sano
  • se invece supera 1000 UI sta all’abilità interpretativa del pediatra stabilire se trattasi di infezione in atto, infezione recentissima già guarita o di portatore sano

E’ utile dosare anche la VES?

E la VES? Che tanto spesso è richiesta “in rima” col TAS?

La VES è un indice di infiammazione aspecifico. Si eleva per l’infiammazione dovuta ad una tonsillite così come per la febbre reumatica o anche per un’infezione che nulla c’entra con lo streptococco, per un fenomeno autoimmune o per una leucemia.

Se è positiva dunque ci aiuta poco a distinguere un’infezione da un portatore o da una complicazione reumatica. Se è negativa risulta invece utile: la VES normale con TAS modicamente elevato infatti ci aiuta ad escludere la presenza di infezioni in atto o di febbre reumatica. Ma il più delle volte non è necessario richiedere la VES a fronte di un buon esame clinico del bambino, se non in caso di dubbio del pediatra.

Basta dunque imprigionare i bambini in infiniti controlli di VES e TAS guardando solo le carte e senza lasciarsi aiutare dal pediatra per interpretare il quadro clinico nel suo complesso!

Il più delle volte vi ritrovate a controllare per mesi un TAS che sta lentamente scendendo (in fase 2) e una VES che ogni tanto si eleva per cause concomitanti (raffreddori, tracheiti e virosi varie) che nulla c’entrano con lo streptococco.

E magari (ciliegina sulla torta) il bimbo è anche diventato portatore faringeo di SBEA risultando in tamponi perennemente positivi nonostante tonnellate di antibiotici e mandandovi inutilmente la testa in tilt!

Complicanze da streptococco nel bambino

Nella maggior parte della popolazione lo streptococco  di gruppo A causa solo fenomeni infettivi (tonsillite, scarlattina o meno spesso impetigine, polmonite, erisipela, otite, ascessi dei tessiti molli etc.) oppure stipula l’armistizio del portatore sano sopra decritto.

Purtroppo, in alcuni individui immunologicamente predisposti, come sopra accennato, lo SBEA può provocare fenomeni autoimmuni. Che vuol dire? In pratica accade che nel tentativo di produrre anticorpi contro le varie componenti dello SBEA, per un meccanismo noto col termine di mimetismo molecolare, si cominciano a produrre anticorpi che attaccano e infiammano anche i propri organi e tessuti. Cosa accade?

  • Febbre Reumatica
    • condizione caratterizzata da infiammazione delle valvole cardiache, talora da eritema e noduli sottocutanei, da movimenti involontari (corea reumatica), artrite. Approfondisci qui la Febbre Reumatica.
  • Glomerulonefrite Post-Streptococcica
    • trattasi di una condizione ove si accumulano immunocomplessi generati da anticorpi anti-streptococco a livello renale e che spesso esita nel “blocco renale” (insufficienza renale acuta) con emissione di urine scure miste a sangue di origine renale e che talora porta il bambino temporaneamente in dialisi
  • Sindromi Neuropsichiatriche Acute
    • Tic, Disturbi ossessivo-compulsivi, meglio conosciuti con l’acronimo di PANDAS: in tali individui l’attacco autoimmune va contro i nuclei della base encefalici responsabili del controllo dei movimenti e causando corea (vedi febbre reumatica) oppure disturbi del movimento o del controllo delle pulsioni che esitano in drammatici fenomeni di tipo psichiatrico. Diversi centri stanno procedendo a terapie con immunoglobuline endovena ottenendo buon controllo di tali disturbi.

Perché in molti si preoccupano in maniera ossessivo-compulsiva dal TAS elevato, senza ragionare? Essenzialmente per le complicazioni appena descritte ed in particolare per la febbre reumatica, grande dramma dell’era pre-antibiotica, fa sì che la maggior parte delle nonne ancora oggi chiedano per il florido e felice nipotino asintomatico: “Dottore quando gli facciamo un bel controllo di TAS e VES?” un po’ come stessero chiedendo il controllo di filtri e olio per la macchina.

Care nonne, so che siete ancora spaventate dai tempi passati e che lo fate per il bene dei vostri nipoti, ma controllare il TAS senza alcun sintomo di infezione (e quindi necessità di antibiotico) può servire solo a innescare un’inutile e infinita serie di traumatici e stressanti controlli ai vostri nipoti.

Lasciatevi guidare dal pediatra, saprà lui quando è giusto controllarlo.

Dott. Raffaele Troiano – Pediatra

Fonti:

Questo articolo ha 21 commenti

  1. Nunzio Colarocchio

    Sono un Pediatra. Volevo far notare che lo streptococco SBEA risulta praticamente sempre sensibile alla Penicillina G (introvabile in preparazione orale in Italia) e anche alla semplice Amoxicillina. Allora perché viene consigliato l’uso dell’ amoxicillina/ac. clavulanico invece della amoxicillina come peraltro previsto nella maggior parte delle linee guida?

    1. Raffaele Dott. Troiano

      Salve collega ti ringrazio per l’appunto, è stato un’errore di copia/incolla da un altro articolo del sito. Prontamente corretto. Siamo consapevoli comunque che l’amoxicillina/clavulanico viene ad ogni modo usata nella pratica da molti colleghi quando in assenza di tampone faringeo (con precisa diagnosi eziologica di SBEA) e in presenza di contemporaneo coinvolgimento non solo del faringe ma anche di altri distretti delle alte e/o basse vie aeree (situazione che si verifica abbastanza di frequente), si voglia empiricamente ampliare lo spettro di copertura anche ad altri eventuali batteri. Tra l’altro 15-20% degli streptococchi non viene purtroppo eradicato dall’amoxicillina (il soggetto diventa così un portatore) e diversi esperti ipotizzano che la produzione di beta-lattamasi da parte di commensali orofaringei possa concorrere a ciò: di qui il razionale dei colleghi che scelgono di aggiungere l’acido clavulanico piuttosto che solo amoxicillina, pur se tale pratica, rischiando di indurre future antibioticoresistenze, non è codificata.
      In ogni caso concordo con te: se si ha la certezza eziologica di SBEA è giusto agire secondo linee guida solo con amoxicillina al fine di prevenire future antibioticoresistenze.
      Un caro saluto e buon lavoro!

  2. Giulia

    Gent.le dott
    Mia figlia di 13 anni per il 2° anno consecutivo, soffre di erisipela ( diagnosi dubbiosa del suo pediatra) sul guancio destro.
    I valori Ves e Tas sono nella norma ed il suo pediatra le ha prescritto Zinnat e la crema Fucicort.
    Non ha febbre ma solo è dolente e caloroso sl tatto, e la comparsa di tanti graffi.
    Secondo lei in cosa si può approfondire? Quali altri esami?
    Grazie infinite

    1. Raffaele Dott. Troiano

      Se la diagnosi di erisipela è dubbia potrebbe discutere col suo pediatra se è pensabile provare a trattarla solo con antibiotico (es: Zinnat) evitando il cortisone locale. Nel caso in cui guarisce senza cortisone e utilizzando solo antibiotico il cerchio delle diagnosi si restringe e la probabilità che si tratti di erisipela cresce. Qualora invece sia strettamente necessario il cortisone per indurre la guarigione il cerchio delle diagnosi è abbastanza ampio e la bambina andrebbe valutata nel suo complesso.

  3. Antonio

    Buonasera Dott.
    mio figlio di anni 7 è stato diagnosticato streptococco circa due anni fa e nonostante la cura antibiotica risulta essere quasi sempre positivo al tampone faringeo. Wualche settimana fa ancora sintomi di tonsillite e positivo al tampone, dopo cura antibiotica è risultato negativo al tampone e nemmeno 10 giorni dopo ancora positivo ed nuovamente cura antibiotica. Il pediatra tempo fa ci disse che era un portatore sano e dopo esami risultò una Ves nella norma ma con Tas ad 800. Vorrei sapere se è normale che un portatore sano possa essere positivo al tampone e dopo cura antibiitica negativo e solo dopo alcuni giirni ancora positivo. Sarebbe così gentile.dabdarmi delle spiegazioni anche più approfindite in merito e quali strada percorrere nel caso in cui si verificano tonsillute e tanpone positivo. La ringrazio anticipatamente e le auguro una buona Domenica.

    1. Raffaele Dott. Troiano

      Salve, per quanto riguarda il tampone negativo le ipotesi sono 2: o è un falso negativo (tutte le procedure diagnostiche hanno un margine di errore) oppure c’è qualcun’altro in famiglia che ha lo SBEA e ve lo ripassate di continuo. Personalmente credo più nella prima ipotesi considerato il breve lasso di tempo tra i due tamponi. Per la gestione del caso, sono d’accordo col suo pediatra nel pensare che suo figlio sia un portatore sano: la VES negativa e i tamponi positivi “a gola sfiammata” sono suggestivi di questo stato. Il TAS in questo caso, come descritto nell’articolo, dovrebbe lentamente scendere nell’arco di mesi. Lei, andando al pratico, chiede giustamente come comportarsi in caso di tonsilliti. Ebbene la maggior parte delle tonsilliti nei bambini sono virali e non richiedono antibiotico, ma nei portatori sani può diventare difficile tracciare una netta linea di separazione tra tonsillite virale e reinfezione da SBEA (magari un ceppo nuovo e diverso da quello di cui è portatore). Tale distinzione non può che farla il suo pediatra basandosi sulla clinica (presenza/assenza di essudato, presenza/assenza di petecchie al palato, stato dei linfonodi etc…) e laddove ci sia dubbio aiutandosi anche con un dosaggio del TAS (che in caso di tonsillite dovuta a reinfezione da SBEA dovrebbe decisamente impennare). Laddove un bambino noto per essere portatore sano di SBEA presenti una tonsillite caratteri clinici di virus piuttosto che di batterio e presenti un TAS (pur se elevato) tendenzialmente stabile rispetto ai precedenti controlli, allora si può affermare con buona probabilità che quella tonsillite sia virale e non necessiti di antibiotico. Spero di esserle stato utile. Buona domenica a lei.

  4. Pina

    Salve.Da piccola a causa di tonsilliti mi si è alzato il titolo.Adesso ho 51 anni e da un esame del sangue il titolo è 1200.Cinque anni fa a 1000′.È sempre alto,anche se sto benissimo e non ho nessun sintomo reumatico o altro.I valori del sangue sono perfetti .Come mai?Qualcuno mi sa rispondere?

  5. Rossella

    Buongiorno, ho 50 anni e puntualmente, 1 o 2 volte l’anno, ho la tonsillite. L’ho sempre curata con il riposo, oki e spray per la gola, senza antibiotici (sempre evitati perché scatenano la candida) … praticamente come un forte mal di gola. Devo preoccuparmi o devo considerarlo come una “semplice” influenza stagionale? Grazie per la risposta

  6. Fabiola

    Salve
    Perché non eseguire un tampone con antibiogramma per Sbega come da linee guida per verificare la sensibilità antibiotica del ceppo vista la possibile resistenza a trattamenti con amoxicillin + ac clavilonico che di prassi viene prescritto

    1. Raffaele Dott. Troiano

      Salve, sono d’accordo con Lei infatti laddove possibile il tampone andrebbe eseguito nel sospetto di SBEGA, proprio al fine di ottimizzare l’uso di antibiotici. IL test rapido il più delle volte è la miglior scelta (non prevede però antibiogramma!) in quanto l’immediatezza dell’esito permette di intervenire prontamente con la terapia. La miglior terapia empirica, al fine di non indurre nel tempo resistenze pericolose sul piano epidemiologico, è la sola amoxicillina (piuttosto che l’amoxi/clavulanico come PURTROPPO DI PRASSI viene spesso prescritto).

  7. Fabiola

    Salve
    Perché non eseguire un antibiogramma sul ceppo di sbega isolato da tamp positivo ed evitare inutili somministrazioni di antibiotici che creano preoccupanti resistenze, stato di portatore sano e Disbiosi ?

  8. Francesca

    Buonasera Dottore,
    Ho dei dubbi sul tampone di mio figlio di anni 3 e mezzo. Premetto che soffre di rinite cronica e giornalmente effettuiamo lavaggi nasali com aluneb med soluzione iper per via delle sue adenoidi perennemente ingrossate. Dunque, aveva una tosse da più di 15 giorni (divenuta canina nell’ultima settimana). Tonsille nella norma per tutto la sua durata e attualmente (a 20 gg dalla comparsa dalla tosse). Improvvisamente una mattina si sveglia dal sedere in giù ricoperto di chiazze rosse in rilievo, definite dal pediatra e poi dal dermatologo come orticaria (paravirale). Per sicurezza mi é stato prescritto un tampone, ves e tas. Tampone positivo allo SBEGA, Ves 7 e TAS 610. Nel frattempo sull’antobiogramma é resistente a numerosi tipi di antibiotici, tra cui l’amoxicillina/acido clavulonico. Poi, gentamicina, aztreonam, ceftazidime e meropenem. É preoccupante? Nel frattempo sta seguendo antibiotico x 10 gg ma ho dei dubbi sul fatto che sia portatore sano e quindi seguendo antibiotico inutilmente. Ha avuto comunque lo SBEGA anche a 15 mesi con annessa broncopolmonite. In casa inoltre, abbiamo una bambina di 7 mesi. Devo eseguire un tampone anche a lei? O é troppo piccola a parer suo? E noi (mamma e papa) dobbiamo eseguirlo anche?
    Grazie

  9. Luca

    Salve ho 35 anni in età adolescenziale ho avuto problemi di Tas del sangue ed era molto elevato … Ho fatto 16 punture di penicillina son servite poco per abbassarlo ..poi infatti col passare negli anni era tornato nella norma ora a distanza di anni mi son fatto le analisi del sangue per un controllo ed il Tas ce l’ho a 1024 . E nn ho nulla di sintomatico. Cosa potrebbe essere ? Mi devo preoccupare? Grazie cordiali saluti Luca.

  10. Shqipe

    Salve. Mia figlia oggi ha 5 anni ed è dal etta di 3 anni che ho scoperto il Tas alto. Partendo da un dolore alle gambe ed una richiesta alla pediatra per gli analisi di controllo se aveva qualche problema.. Il Tas era oltre i 3900 e dopo una iniziale cura di 8 mesi e sceso a 17.. Si siamo detti troppo miracolos il tutto. Allora premesso che ero incredula sia x il primo risultato che gli altri a seguire ho fatto un terzo controllo dopo circa 2 anni ed è risultato un rialzo, il Tas era a 900.. Adesso devo andare di nuovo a fargli gli esami.. Lei continua a lamentarsi per il dolore agli arti ma le è stato detto che è dalla crescita visto che è alta circa 118 cm ed ha esattamente 5 anni e 7mesi..non so cosa pensare.. Grazie

  11. Maria helenia Muro

    Buongiorno mio figlio è affetto da una malattia neurologica molto rara pressoché sconosciuta da due anni ha la tas che oscilla tra gli 800 e 1300 tampone sempre negativo tanto antibiotico perché non si riesce a capire può darci una mano ..grazie helenia

  12. Valentina

    Buongiorno ho 31 anni e ho un dubbio.
    Talvolta in passato ho sofferto di mal di gola (come tutti) ma, essendosi sempre risolti da soli nel giro di qualche giorno, non mi sono mai allarmata e mi sono sempre autocurata senza andare dal medico, con fans o paracetamolo nel caso ci fosse associata febbre/ influenza (questo parlo in età adolescenziale/ adulta, in età pediatrica mi seguiva il pediatra e non mi ricordo se mi abbia mai prescritto antibiotici ma suppongo di sì in caso di necessitá, era molto preparato come pediatra).
    C e da dire che comunque è raro che abbia mal di gola associato a febbre, forse una volta ogni 2 anni se mi viene l influenza…
    Ora ho casualmente letto che il mal di gola può essere causato da streptococco beta emolitico a, e che questo streptococco può causare danni cardiaci se non si prende l’antibiotico.
    Io non ho mai preso antibiotici per i miei mal di gola, ne mai mi sono fatta visitare dal medico di base in caso di faringiti, proprio perché nel giro di qualche giorno sono passate autonomamente (anche quando associate un’influenza o febbre)…e ora ho paura che se per caso uno di questi mal di gola fosse stato causato da streptococco ora potrei avere danni cardiaci senza saperlo.
    Preciso che tre anni fa e pochi mesi fa ho effettuato ecocardiogramma transtoracico ed era tutto ok: questo esame può escludere danni al cuore?
    a questo punto dovrei fare (anche in assenza di sintomi) un tampone per vedere se ho lo streptococco e se ce l’ ho prendere un antibiotico per eradicarlo? Potrei essere ” portatrice sana” ma contagiosa? Devo verificare che anche mia figlia che ha due anni non abbia streptococco? ( non ha mai avuto problemi alla gola da quando è nata). Un portatore sano non dovrebbe comunque fare una cura antibiotica per evitare di trasmettere lo streptococco ad altri?
    Grazie mille

  13. Donatella

    Buonasera dottore ,mia figlia di 17 anni , ha avuto nel 2017 un infezione da streptococco. Oggi ,dopo 3 anni di visite ed esami ,hanno individuato che si trova nelle tonsille . Il valore della TAS aumenta ogni mese ,sono arrivata ad un valore più di 1800 e con sintomi di dolori toracici e articolari .le era stato programmato il 5 novembre un intervento di tonsillectomia che causa covid hanno sospeso . In alternativa il Reumatologo mi aveva prescritto a settembre la sigmacillina che però non più in commercio e il Reumatologo che l’ ha visitata a settembre è irreperibile. La tengo monitorata con esami e visite anche cardiologiche periodicamente ma lei continua a non stare bene e io ad oggi io non trovo più soluzioni per curarla
    La prego un consiglio, sono disperata . Grazie mille

  14. Morgana

    Gent.mo dott., Le scrivo per chiederLe un parere su mia figli, che ora ha circa 13 anni e mezzo. Circa un anno e mezzo fa in seguito a dei disturbi che mia figlia manifestava, abbiamo fatto una serie di esami. L’unico valore risultato alto era il Tas a 525. Il medico curante le ha prescritto il cefixoral, mezza compressa al giorno per 5 giorni, terapia da ripetere per 3 mesi. Al termine dei 3 mesi abbiamo rifatto le analisi e il tas era sceso a 400. Abbiamo fatto ulteriore terapia di 3 mesi con antibiotico e poi non abbiamo potuto rifare le analisi perchè nel frattempo è cominciata la quarantena da coronavirus. Una settimana fa ho fatto fare a mia figlia un ecg necessaria per riprendere l’attività sportiva e le è stato diagnosticato un soffio al cuore e il cardiologo, venuto a conoscenza della positività di mia figlia all’attacco dello streptococco di circa un anno e mezzo fa, ha prescritto analisi del sangue, tra cui ves e tas. Secondo lui è lo streptococco che ha causato il soffio al cuore a mia figlia perchè lo streptococco è stato mal curato e trascurato da parte nostra. Oggi ho ritirato il referto e mentre il ves è nella norma, il tas è risalito a 600. Sono molto confusa oltre che preoccupata. Qual è ora il passo successivo da compiere? Mio marito è già dal medico curante per fargli vedere il referto.

  15. Alessandro

    Salve mia figlia di 15 anni e ormai da alcuni anni che ha il tas elevato . Abbiamo rifatto gli esami del sangue dopo un anno e risulta il tas a 1100 mentre in Ves e’ nella norma e tutti gli esami sono ok tranne la bilirubina che e’ 1,34. Cosa può essere.??

  16. Mamma R

    Buongiorno Dottore, mio figlio di 7 anni ha un tas elevato (700) da 4 anni a seguito di un’infezione che ha causato febbre e un ascesso sotto l’occhio curato con antibiotico augmentin. In questi 4 anni ha avuto insorgenza di TIC vocali e motori ed ossessioni compulsive sul lavaggio mani o posizione oggetti in casa con andamento variabile. Ad oggi tas a 500 e tic ancora presenti. Che esami consiglia?

  17. Maria Caruso

    Salve, vorrei avere una sua delucidazione in quanto io e le mie sorelle fin dalla nascita portiamo il valore del TAS alto ma sempre con una VES bassa e tamponi sempre negativi. Il valore del TAS in età pediatrica si abbassava in seguito a terapia antibiotica, ma dopo qualche mese ritornava alto. Ad oggi tutte con un’età compresa tra 18-22 anni abbiamo un TAS con valore sui 500 ma una VES sempre minima e tutti i valori del sangue nella norma. Da molti medici ci è stato detto sia un titolo che portiamo alto ma non vi è nessun problema o infezione. Vorrei chiederle un parere. La ringrazio

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